sabato 12 gennaio 2019

Beach Head: testa di ponte tra generazioni



Beach Head - 1983 - Versione Commodore 64


Questo gioco, per il suo tempo, ha grandissimi meriti. Uno tra tutti? Aveva una fine!
Oltre a questo, anche se non fu certo il primissimo gioco ad introdurre fasi di gioco completamente diverse tra loro, in una sorta di multievento che supera il semplice concetto di "stage", viene tuttavia ricordato come uno dei titoli spartiacque tra una vecchia a nuova concezione dell'home gaming, un modello che ispirerà molte cose a venire.



Da parte mia ricordo molto bene che Beach Head fece parte di quella manciata di giochi che mi accompagnarono, nel 1984, dalla vecchia generazione (Atari 2600) alle nuove meraviglie del C64. Ed è probabilmente il titolo che meglio incarna questo passaggio, avendo delle caratteristiche, sotto certi aspetti, cross-generazionali.



Dal punto di vista grafico questo gioco, pur essendo decisamente superiore a qualunque cosa si fosse mai visto sul 2600, non brilla sotto alcun punto di vista, e ricordo che anche all'epoca, pur considerando quanto vedevo su schermo decisamente frutto di una tecnologia "next gen", avevo l'impressione che non si fosse scavalcato un muro ma solamente salito un piccolo gradino. Del resto su schermo avevamo sprite abbozzati, spesso monocromatici e comunque non animati, su fondali scarni fatti di poveri elementi grafici usati a ripetizione. Stesso discorso per il sonoro, che è un campionario molto basico di rumori bianchi e onde quadre, non molto dissimile da quanto si poteva ascoltare nei vecchi giochi per Atari.



Tutto questo mi ha portato a ricordare Beach Head come un un gioco di transizione, un qualcosa di un po' acerbo (come in effetti è) che però ha contribuito a farmi passare in modo non traumatico tra due mondi che poi avrei scoperto essere completamente diversi tra loro: quello di una console nata negli anni 70 e quello di un "moderno" home computer.



Il gioco in sé resta comunque, nelle sue semplici meccaniche, alquanto divertente e richiede un bel po' di pratica soprattutto per imparare le angolazioni da utilizzare per colpire certi bersagli nelle fasi in prima persona. Sotto certi aspetti mi fa quasi tenerezza, ma l'insieme funziona e se si considera che è l'opera di un uomo solo alla prese con un nuovo hardware, non si può non provare rispetto per questo piccolo grande titolo del passato.



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