martedì 2 ottobre 2018

Loom - Una strana avventura punta e clicca


Loom - 1990 - Versione Amiga/PC EGA


Loom è un'avventura punta e clicca stranissima, caratterizzata da meccaniche molto particolari e da un'evidentissima impronta autoriale dovuta al suo geniale creatore, quel Brian Moriarty che tanto avevo apprezzato gli anni precedenti nelle sue avventure testuali della Infocom. Una delle cose che infatti mi ha colpito maggiormente durante le (poche) ore di gioco necessarie per portare a termine Loom, è la quantità di location bizzarre, oniriche e impressionanti che il nostro autore è riuscito a inserire per raccontarci una storia breve ma fantastica.



Le location sono in un certo senso slegate tra loro anche se fisicamente contigue, quasi tutte memorabili per l'immaginario capaci di evocare: questa caratteristica è un chiaro retaggio delle già citate avventure testuali, in particolar modo di quelle di stampo fantastico, dove il concetto di distanza (fisica e stilistica) tra i luoghi che si va via a via a visitare è quantomeno sfumato e lasciato per lo più all'immaginazione del videogiocatore. In Loom, nella breve distanza di una schermata di gioco, si passa da una popolazione/cultura ad un'altra completamente diversa dalla precedente, in un processo straniante quanto affascinante, anche se forse un po' troppo compartimentato.



Un'altra caratteristica degna di nota è come le delicate atmosfere di questo titolo siano capaci di trasmettere nel giocatore un turbinio di sensazioni differenti, come malinconia, rabbia, solitudine ma anche meraviglia, felicità e divertimento (non mancano battute o situazioni divertenti, soprattutto - stranamente - il cattivo del gioco risulta essere il personaggio più spassoso). Sarà un caso ma questo è esattamente il processo emotivo che normalmente risveglia nelle persone l'ascolto della musica, quando si passa da un brano all'altro della propria playlist, e la musica è in effetti l'elemento portante di tutta la storia che vivremo nel gioco. Le azioni stesse, al di là del semplice muoversi ed osservare, sono richiamabili attraverso l'utilizzo di un bizzarro strumento musicale che permette, una volta che le si impara (e le si trascrive su un pezzo di carta), di suonare delle semplici melodie che corrispondono alle più diverse azioni (aprire, chiudere, arrotolare, trasformare, accendere ecc).



Purtroppo l'aspetto sonoro è proprio il lato più debole dell'intero gioco. Sono presenti pochi brani (alcuni noti, come estratti dal Lago dei Cigni) ed eseguiti molto male. La versione per AdLib è persino migliore di quella Amiga, veramente sotto tono. Anche gli effetti sonori sono piuttosto sgradevoli. Graficamente il gioco sente tutti i suoi anni, perché se è vero che le location sono molto evocative, per trovarne una rappresentazione per lo meno dignitosa bisogna ricorrere alla versione VGA. Tutto questo dispiace perché Loom è un gioco così particolare e unico che meriterebbe un remake al passo coi tempi.


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