domenica 30 dicembre 2018

Hang-on, alla ricerca del giro perfetto.



Hang-on - 1985 - Versione Arcade


Quello che maggiormente ricordo delle tante partite giocate al bar ad Hang-on (sempre e soltanto usufruito sul cabinato col solo manubrio) è lo sfruttamento perfezionistico e maniacale che facevo del controller analogico. Ero sempre alla ricerca del giro perfetto per poter segnare il tempo più basso possibile. 



Prima di ogni curva mi posizionavo con le ruote sulla corda, quasi sul cordolo, per tagliare la curva e affrontarla con la maggiore velocità che mi fosse possibile. Come nel successivo Outrun anche in questo caso non c'erano dei giri di pista da effettuare, c'era invece un percorso diviso in 5 stage, che però erano fissi, pertanto si potevano imparare a memoria abbastanza agevolmente.




Non altrettanto agevolmente si riuscivano però a risparmiare abbastanza secondi per arrivare alla fine della gara prima che il tempo si azzerasse,  pertanto era necessario ottimizzare le curve e risparmiare centesimi in ogni punto della pista. Il manubrio permetteva di aggiustare la traiettoria e spostare la moto di pochi pixel con facilità (dal momento in cui si imparava a padroneggiare l'uso del controller) così da poter affrontare la strada nel modo più efficace possibile. 



C'erano poi le moto nemiche: ad inizio gara te ne mostravano una manciata, ma in tutta la gara se ne doveva superare a dozzine. Diversamente da Outrun la pista era sempre larga uguale, pertanto i sorpassi non erano mai troppo impegnativi. Lo scopo di questi mezzi era soprattutto quello di costringere la percorrenza di traiettorie improvvisate, per evitare che il gioco potesse diventare un mero esercizio meccanico di memoria. 
Dal punto di vista tecnico il gioco è solidissimo. Oggi fa ridere la pochezza degli elementi a bordo pista, così come la piattezza della strada (nessuna salita o discesa). Ma la fluidità che questo gioco sfoggiava nel 1985 è rimasta leggendaria, ed ancora oggi riesce a sorprendere, facendo di Hang-on un titolo godibilissimo anche se giocato ai nostri giorni, sempre che si disponga di un controller analogico, perché in digitale si fa davvero poca strada. 



Anche la musica, benché unica e ripetitiva, è un pezzo stupendo di musica FM capace di rendere la gara ancora più avvincente. 
In definitiva Hang-on era un grande gioco, con un sistema di controllo rivoluzionario ed un aspetto tecnico notevolissimo per l'epoca. Oggi resta un titolo dalla giocabilità semplice e immediata che merita senz'altro di essere provato. 

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