sabato 24 novembre 2018

DALLAS anche sul C64


DALLAS QUEST  - 1984 - Versione Commodore 64


Se esaminassimo un'avventura testuale solo dal parser, il vocabolario, la possibilità di articolare comandi complessi ecc, questo Dallas Quest non reggerebbe il confronto con alcunché sia stato prodotto da Infocom, Magnetic Scroll o anche solo dalla Melbourne House. Se invece andiamo a vedere altri aspetti, come la qualità degli enigmi, le ambientazioni e l'atmosfera, questo gioco non ha veramente nulla di cui vergognarsi. Dallas Quest ha carattere da vendere, ed è arricchito da tantissime immagini (che cambiano anche a seconda degli oggetti che si raccolgono o degli ostacoli che si eliminano) e  buttato qui e là c'è pure qualche suono o qualche semplice musichina, che comunque contribuiscono ad "intrattenere" il giocatore.



Sì, perché questa avventura prima di tutto intrattiene. Ti mette davanti ad alcune situazioni lasciandotele risolvere senza pressarti eccessivamente, quasi sempre condendo il tutto con una certa giocosità, espressa anche dalle (a volte) buffe immagini (purtroppo un po' lente a caricarsi). Dal famosissimo programma televisivo Dallas (che negli anni 80 era lo show televisivo più visto in tutto il mondo) il gioco riprende in realtà solo una manciata delle ambientazioni e a ben vedere tuttalpiù viene citato qualche personaggio, ma la storia, lo stile e l'atmosfera sono completamente diversi. Ci sono addirittura situazioni totalmente surreali, e in particolare vi è una strana e costante presenza di animali un po' strani!



Di televisivo resta però questo aspetto fotografico, quasi registico, di rappresentare le immagini e gli avvenimenti che è veramente ben fatto e che ti tiene incollati allo schermo dall'inizio alla fine. Ci sono alcuni passaggi, quali il solleticare l'anaconda, che sono oggettivamente indimenticabili per chiunque abbia giocato Dallas Quest!



Il gioco è a tutti gli effetti parecchio "avventuroso" e ogni enigma risolto contribuisce a dare una buona sensazione di progresso, in parte anche grazie alla sua discreta facilità.  La brevità dei testi, oltre a rendere appetibile il titolo anche a chi non ha voglia di stare a leggersi paginate in lingua inglese, rende facile concentrarsi sugli enigmi senza rischiare di perdersi eccessivamente su false piste, facilitando anche la possibilità di risolvere alcune situazioni semplicemente provando tante azioni e giocando un po' con gli oggetti a disposizione, o seguendo i consigli che possono essere richiamati durante il gioco.



Gli unici problemi sui quali ricordo di essermi impantanato parecchio si sono verificati nella gestione dell'inventario, in quanto spesso è necessario mettere gli oggetti nella sacca altrimenti non si riescono a portare in giro più di 5 o 6 elementi. C'è un'occasione in cui si deve gestire intensamente questa meccanica con in più il problema di avere le mosse contate, pena l'esaurimento di una torcia, e questo è stato forse il momento più difficile del gioco, fase che mi sono trovato a dover ripetere varie volte prima di riuscire a proseguire. Per il resto non mancano spesso momenti in cui si muore, ma nulla di traumatico, anzi era abbastanza normale morire stupidamente in questo genere di giochi!



Per concludere Dallas Quest resta un ottimo esempio di avventura testuale su Commodore 64, molto giocosa, tecnicamente buona, e parecchio intrigante.


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