venerdì 2 novembre 2018

Sam & Max... però...


SAM & MAX HIT THE ROAD – 1993 – Versione PC VGA 


Finalmente, dopo 25 anni dalla sua prima pubblicazione, mi sono cimentato con questo Sam&Max, una delle avventure grafiche più famose ed apprezzate, praticamente un “mostro sacro”, la punta di diamante di un’epoca in cui l’avventura punta e clicca la faceva da padrona ed ogni nuovo gioco della Lucas era un fioccare di votoni e recensioni entusiastiche sulle riviste del settore. La fama di questa avventura è tale che quasi non me la sento di muovere delle piccole critiche. Tuttavia voglio farlo perché a mio parere questo Sam&Max non ha nulla di diverso, nel bene e nel male, dalle tante altre avventure che impazzavano all'epoca.

A ben vedere l’unica vera caratteristica peculiare del gioco è il quasi eccessivo impiego di un tipo di umorismo che, in questa produzione, è veramente sopra le righe e ne rappresenta l’elemento fondamentale dall'inizio alla fine. Intendiamoci, non è che poi sullo schermo accada chissà cosa, ma i continui siparietti tra i due protagonisti (o le azioni che il coniglio intraprende anche spontaneamente nelle più diverse situazioni) danno un’impronta memorabile ad una storia che altrimenti definire pretestuosa sarebbe un complimento. 

La comicità, a volte assurda, a volte demenziale (tipo Pallottola Spuntata), spesso dal retrogusto British, accompagna il dipanarsi di una vicenda dalle tinte investigative che si svolge, per lo più, in location la cui atmosfera però non mi convince appieno. Non è la grafica del gioco il problema, anzi la rappresentazione un po’ deformed, simile a quella di Day of the Tentacle, è molto interessante e funziona alla perfezione; le animazioni poi spesso sorprendono per qualità e quantità. E nessun appunto posso muovere neppure nei confronti del sonoro che - con o senza il parlato - è uno straordinario campionario di brani per lo più jazz, suonati magistralmente con il sintetizzatore della AdLib! All'epoca questo splendido comparto tecnico ebbe a buon diritto un impatto notevole sul pubblico, e probabilmente è da questo suo scintillare “tecnico” che è scaturita la fama di cui parlavo all'inizio.

Oggi siamo abituati a ben altro, ed è quindi più facile scrutare al di sotto della superficie e vedere se c’è qualcosa che, come detto, non convince appieno. E infatti a mio parere non c’è una sola location, in tutto il gioco, che si possa definire davvero memorabile, probabilmente perché nessun luogo descritto in Sam&Max è portatore di una vera carica emotiva, di qualunque genere, su qualunque livello. Non c’è esplorazione nel vero senso del termine, non c’è mai un puzzle che ci faccia risolvere un mistero. C’è invero qualche azione da compiere per far progredire la storia, e ci sono anche location le cui stranezze sono più evocative e originali, ma nessuna di queste è riuscita a farmi sentire altrove rispetto a dove fossi seduto mentre giocavo.

Detto in altre parole questo titolo non risucchia in sé, non coinvolge il giocatore tanto quanto i suoi fratellini altrettanto famosi riescono a fare. Per me questo aspetto è un grandissimo limite, soprattutto in una tipologia di giochi in cui la capacità di traslare il giocatore in un mondo alternativo e fantastico è probabilmente la base di tutto. C’è un abisso tra la notte perenne di Melee Island e, per esempio, il campo da golf pieno di coccodrilli di Sam&Max; tra la magione di Manic Mansion e quella in cui, in Sam&Max, ha dimora il cattivo del gioco. Tutta l’esperienza sembra svolgersi costantemente all'interno di un Luna Park (cosa che effettivamente in una parte dell’avventura è vera), ma anche quando si esce da quella particolare location il gioco non sembra mai davvero portarci altrove.
Mi rendo conto che questo giudizio nasca da un punto di vista molto personale, così come dal fatto che sto parlando di un gioco di 25 anni fa giocato per la prima volta oggi, con tutto quello che ne consegue. Tuttavia, pur essendomi divertito e pur riconoscendo tutti i pregi che questo titolo effettivamente presenta, non nego di essere anche rimasto un po’ deluso. Sam&Max è indubbiamente invecchiato bene, ed è quindi perfettamente giocabile oggi come 25 anni fa, ma i suoi enigmi a volte poco logici (mi sono trovato più volte a cercare di combinare gli oggetti tra loro per ottenerne altri, in modo totalmente casuale) e la mancanza di una vera e propria fase esplorativa (se con esplorazione si intende qualcosa di più che guardare nei cassetti o cliccare sui cespugli) non hanno fatto scattare in me quell'amore che invece mi sarei aspettato nascesse nei suoi confronti.

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